I Segreti di Nicholas Flamel 6. I gemelli (Italian Edition) by Scott Michael

autore:Scott, Michael [Scott, Michael]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788852042799
editore: Mondadori
pubblicato: 2013-09-02T22:00:00+00:00

CAPITOLO TRENTOTTO

Mentre la nebbia turbinava, gli Sparti si richiusero sopra l’indifeso Niten. Veloce come il lampo, uno dei guerrieri gli sferrò una zampata alla coscia.

Il giapponese si accasciò sul ponte, con un gemito di dolore; alzò lo sguardo sugli avversari e capì che sarebbe morto di lì a poco. Avvertiva appena un vago accenno di dispiacere: aveva sempre desiderato morire nel suo amato Giappone. E aveva fatto promettere a Aoife che, se fosse caduto in qualche Regno d’Ombra o Paese straniero, lei avrebbe riportato il suo corpo a Reigando. Ma Aoife non c’era. E lui non avrebbe mai potuto mantenere fede alla promessa di liberarla, né avrebbe mai riposato nel suolo patrio.

— Ti uccideremo lentamente — annunciò uno degli Sparti, guardando dall’alto l’avversario ferito, con le fauci spalancate da cui colavano fili di saliva maleodoranti.

In quel momento una Toyota Prius spuntò dalla notte nebbiosa e schiacciò contro il ponte due degli Sparti. L’intera struttura di metallo sobbalzò e risuonò come una campana.

Colta di sorpresa, la creatura che incombeva su Niten si voltò di scatto. L’immortale fece pressione con la schiena e calciò verso l’alto con forza. Colpito sotto il mento, il mostruoso guerriero lasciò cadere l’arma, sibilando per il dolore. Niten afferrò al volo la mazza chiodata e gliela sbatté ripetutamente sulle zampe, spaccandone le ossa. La creatura collassò in avanti, urlando di dolore.

Una seconda auto, un vecchio maggiolino Volkswagen, si schiantò rimbalzando sul ponte in una pioggia di scintille e si abbatté su altri due Sparti.

Prometeo si materializzò nella notte, impugnando a due mani un’enorme spada. Due Sparti gli sfrecciarono incontro. La spada di Prometeo gemette nell’aria, spazzando via armi e scudi con i quali gli Sparti avevano tentato di arrestarne l’impeto. Disarmate, entrambe le creature si ritirarono goffamente nella nebbia.

L’Antico Signore si avvicinò a Niten. — Sei ferito?

— Dammi un minuto. Lasciami sanare le ferite. — Con cautela, il giapponese si rimise in piedi. L’aria intorno a lui emanava un tremolante bagliore azzurrino e la nebbia si impregnò dell’odore di tè verde. L’aura gli si ispessì intorno alla vita e nel centro del petto, ricoprendo le ferite. — Tutto ciò che mi serve adesso sono un paio di giorni di riposo a letto. — Raccolse da terra la spada.

— Non ci pensare nemmeno. — Prometeo sorrise. — Torniamo giù lungo il ponte. Ho sistemato tutte le macchine. Non possiamo permettere che riescano a superare la barriera.

Niten si avviò zoppicando dietro l’Antico Signore. — Grazie… Mi hai salvato la vita.

— E, prima che questa notte sia finita, non ho dubbi che tu salverai la mia. — Prometeo sorrise di nuovo.

— Avevi detto di non essere un guerriero.

Prometeo annuì. — Non lo sono, ma ho combattuto la mia quantità di battaglie.

— Credo di averne ucciso uno — mormorò Niten. — E la prima macchina che hai lanciato ne ha presi altri due.

— Sono morti?

— Non lo so. La Volkswagen ne ha colpiti altri due, e io ne ho beccato uno sulle zampe, spaccandogliele.

— I due che ho preso con la

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